Il “mio” counseling

Il counseling: che cos’è

La parola counseling (o counselling) si potrebbe tradurre con “consulenza d’aiuto o consulenza alla persona”; è infatti una forma di relazione d’aiuto che si stabilisce tra un professionista della comunicazione ed un cliente, portatore di uno specifico disagio o di un particolare obiettivo di vita o professionale.

Utilizza una procedura di intervento relazionale, specifico per il sostegno e l’orientamento pratico, finalizzato ad un’autonomia decisionale nei diversi contesti e fasi di vita.

Il counselor facilita nel cliente la scoperta o lo sviluppo di potenzialità e risorse, utilizzando diverse tecniche, abilità e competenze, con il fine ultimo di migliorare la “qualità della vita”, in particolare per affrontare problemi e cambiamenti esistenziali.

L’intervento del counselor può essere ottimizzato e potenziato attraverso il lavoro di rete e di squadra con altri operatori dell’ambito socio-educativo e/o sanitario.

In definitiva, il counseling è un modo per aiutare le persone ad aiutarsi.

Personalmente, lo riconduco all’immagine della maieutica socratica: aiutare l’altro a “partorire” idee buone per sé, a “tirar fuori” le risorse e le soluzioni che già dentro di sé possiede.

 

Counseling e (non) psicoterapia

Il counseling si rivolge a persone sostanzialmente “sane”, intervenendo eventualmente in condizioni di “normale” difficoltà di vita ovvero occupandosi di forme di disagio o situazioni percepite dal cliente come problematiche, che non siano riconducibili a psicopatologie né necessitino di un intervento di psicoterapia, psicologia clinica o psichiatria.

In particolare, il counselor non opera ristrutturazioni di personalità né interventi di tipo regressivo, lavora a livello della consapevolezza e non dell’inconscio.

Fare counseling vuol dire aiutare le persone a stare bene o a stare meglio di quanto già non stiano, non guarirle!

Ecco perché questa professione è svolta da professionisti che non sono necessariamente psicologi o medici, ma che comunque hanno avuto un’adeguata formazione, anche psicologica, e sono costantemente sottoposti ad aggiornamento e supervisione.

Ed ecco perché i destinatari degli interventi di counseling sono definiti “clienti” e non “pazienti”.

Infine, un percorso di counseling – essendo focalizzato su un particolare obiettivo, stabilito insieme al cliente – è anche generalmente più breve di un intervento di psicoterapia, durando fino ad un massimo 10-12 incontri.

Ad oggi, in Italia il counseling è una professione riconosciuta, ma non regolamentata da una normativa nazionale: ha ottenuto il riconoscimento ufficiale da parte del C.N.E.L. (Consiglio Nazionale dell’Economia e del Lavoro) e fa riferimento ai codici deontologici delle varie associazioni di categoria.

 

         Il mio approccio al counseling

La mia formazione è di tipo umanistico integrato, ovvero fa riferimento all’approccio centrato sulla persona di Carl Rogers, attingendo a teorie e tecniche di varie derivazioni: Gestalt, cognitivismo, comportamentismo, analisi transazionale ecc.

Questo approccio integrato considera il counselor come una persona che utilizza se stessa come principale “strumento di lavoro”, nella pienezza dell’incontro con l’altro ovvero concepisce il counseling come un modo di essere più che di fare.

La relazione con il cliente è il punto di partenza di ogni intervento, che viene costruito ad hoc in base alle specificità ed alle esigenze del cliente stesso, attingendo appunto ad una varietà di metodologie.

L’approccio a cui sono stata formata è inoltre di tipo esperienziale ed integra anche la mediazione artistica ed espressiva ovvero utilizza le arti e le diverse espressioni ludico-creative come tecniche di facilitazione della relazione d’aiuto.

Il titolo che ho conseguito presso l’ASPIC Per La Scuola è formalmente un diploma in Counseling skill di 1° livello (secondo i criteri del CNCP – Coordinamento Nazionale Counsellor Professionisti) e consente l’idoneità e l’abilità professionale, secondo la normativa dei rispettivi paesi C.E.E. (standard EAC – European Association for Counseling).

Il codice deontologico e gli altri atti normativi cui fa riferimento il CNCP, sono disponibili a questo link:http://www.cncp.it/1/86/NORME_E_REGOLAMENTI.htm